"A day without laughter is a day wasted"

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lunedì 30 dicembre 2013

Non la meta ma il viaggio


Immortalai giorni di sole in un quaderno
Nella pagina seguente scrissi di un malinconico pomeriggio d'inverno,
come se in quelle poche righe potessi raccoglierne l'eterno.

Pensai ai giorni d'abbandono e a quelli d'abbondanza,
ai mesi rassegnati e a quelli colmi di speranza
Scrissi di me, dei sorrisi sparsi in una stanza, dei lamenti in ambulanza, della felicità di una vacanza, della nostalgica tua assenza.

Mi soffermai sulle pagine bianche da riempire, ma decisi in fine che li dentro c'era il mare:
quel che sarebbe dovuto poi arrivare,
ciò che il nuovo anno avrebbe potuto portare.
Fogli senza inchiostro con sola impressa la serenità dell'aspettare.




giovedì 19 dicembre 2013

Quando saranno seduti, ci alzeremo

Hanno deciso di aprir le gabbie e far uscire i prigionieri
Parliamo di criminali con menti sporche e mani nere
Hanno detto che le celle son troppo strette ed inquinate
Potreste dirlo alle madri delle sedicenni violentate, assassinate
Hanno scelto che il bravo carcerato alla lunga va premiato
Potreste dirlo al padre dell’adolescente stuprato, seviziato
Hanno ironizzato su sedie elettriche e condanne a morte
Ridendo sotto i baffi dei taglierini nelle torte
Hanno discusso dell’indulto e degli arresti domiciliari
Calpestando le lapidi dei morti e la dignità dei familiari
Hanno dichiarato “Si, ma solo chi entra col reato minore!”
Perché per distrarci dal resto l’unico modo che è rimasto è seminar terrore
Hanno deciso che muoveranno i fili del dormiente guardiano
E che li faranno uscire di notte, in fila coi lenzuoli piano piano
Hanno regalato una medaglia e degli anelli alla moglie del defunto gioielliere
Invece lei l’aveva detto in tribunale che preferiva Vodka per allietare le sue sere
Hanno sempre disprezzato l’anarchia e la dittatura
Convinti che fosse l’equilibrio a metter più paura
Hanno fatto piangere generazioni e le figlie dei soldati
E non sanno che inondazioni e maremoti son stati da questi scaturiti
Hanno regalato un tulipano alla nonna del fioraio malmenato, dissanguato
Mentre lei lo sente ancora “tutto bene, c’è la crisi ma son tornato.”  
Hanno infangato il nome dei rivoluzionari e di chi agiva
Spingendo sulle tempie di chi troppo rifletteva
Hanno indossato numerose maschere questi perbenisti buonisti
pagando i moralisti nei locali di scambisti per farli giurare di non averli visti

Ed ora a noi il compito più arduo, cercar di rimuovere la tragedia negli occhi di chi amiamo
E rassegnarci al fatto che potremmo avere più diritti se uccidiamo
La storia si ripete ma non resterei a guardare, il silenzio non è d'oro
Vorrei liberassero le celle dei ladri per farci entrare loro,

Provando poi a riprenderci il futuro..

martedì 17 dicembre 2013

#VS

Ho cambiato vita tante volte
Che con questa ce l'ho a morte

Ho deciso io per la mia ingrata sorte
Ho teso corde fino al punto in cui l'ho sciolte
Ho strappato margherite e non l'ho colte

Ho preteso grandi amori a gambe corte
Che ti rendono più solo e meno forte

Ho virato verso il nulla sbagliando rotta quella notte
Ho perso i sensi e le speranze sulla vetta di quel monte
Ho accelerato verso voi e preso in faccia porte

Ho sanguinato in fine così forte
Che ho messo avanti il gemito delle fantasie rimaste alle frigide teste stolte.

venerdì 13 dicembre 2013

Oh-oh-oh This is christmas

Come sempre Random.}

-oh regà st'anno non ce li facciamo i regali eh
("T'ho preso un pensierino :)" "ennoooo lo fai apposta allora!")
-boh al massimo 100€..
(Regà giochiamo con le fishes a 31 vi prego, sto in bianco.)
-no, ma che è? con le cartelle senza finestrelle ci giochi te
(Ma ti fai più in la che col gomito m'hai spostato tutte le bucce di mandarino! E mo? E' uscito il 28? Il 7?)
-lo do io il tabellone
(30€? Ma io ci pago l'affitto con 30€. Allungami due cartelle va.
2€ a cartella? Cioè Da Equitalia so più magnanimi)
-Giochiamo a Las Vegas!
No no, mercante in fiera.
 No no pochi mercanti, giochiamo a Perlina!
-c'è Mamma ho perso l'aereo mi dispiace troppo lenti nel decidere
-vuoi un po' di noci? Torrone? Pandoro? N'abacchio per digerì?
-no ma che c'ha questo? Ma non può fa sempre cinquina!
-nonna siediti un'attimo dai.. è da agosto che cucini
-cioè scusate ho guardato l'ora..sono 24h che non ci alziamo dal tavolo
-beeello Q-q-questo coperchio di pentola (?) proprio mi serviva! l'ultimo l'ho perso al parco, che c'ho giocato a freesby col cane. grazie veramente, non dovevi..
-e' una pochette.
-treeee-ntaaaa-seee-tteeee
-no vabbe io a gennaio c'ho da fa. Gli dite anche voi di velocizzarsi..
-47 morto che parla 16 sedice ma nun se fa 25 Natalino! 24 vigilia 90 la paura 42 morto ebbasta 10 pasta e ceci 22 le carrozzelle 77 le gambe delle monache..
(Se Zio tra un po' attacca anche con 8 il passerotto e' finita)
-Spe spe sessanta o settanta?
-panettone? Datteri? Bruscolini? Due carciofi fritti? Te la fa la carbonara nonna? Le fettine panate le vuoi?
-nonna so le 5.. Guarda un The.
-mamma ma chi è sta gente?
-ma che non te lo ricordi lui, Il cugino della suocera della cognata di cosa quella del 3' piano dove abitava nonna da giovane.. Lei invece la sorella del Dottore di zia che poi s'è sposato con quel bell'uomo che ha avuto una figlia che poi..
-mi fido. Benvenuti. Io esco
-guarda che io è da settembre che vado in palestra.. St'anno il torrone lo taglio perfetto, a botta secca.
-avete pagato tutti? No scusate ma perché alla tombola ci stanno 15€ e al terno 20? Chi l'ha fatti i premi Igor?
-vedi sti cali di tensione? è il tuo maglione che fa contatto secondo me..
-"ste piste di macchinette radiocomandate so più difficili da montare di quell'armadio di ikea.."
-"Perché ancora non hai messo mano sulla villa di Barbie.."
-"Prossimo anno Album da colorare ve lo dico."
-..Stop di petto, Gool!
-"Nonna me lo passi tu un'arancio per favore.."

venerdì 6 dicembre 2013

DADAISMO

Le mie cose strane: 

Intingo fette biscottate nell'aceto balsamico, come snack 
Phono i pantaloni prima di infilarli (effetto gonfiabile dalle braccia lunghe) 
Farcisco di Cipster la pizza (croc) 
Phono le collane (la parte gelida non deve assolutamente andare a contatto con la pelle)
Se non so alla perfezione la traduzione di una canzone o non la comprendo, la snobbo (o mi va proprio sulle palle l'autore) 
Mi capita di parlare da sola nel tragitto casa-secchione dei rifiuti 
I miei, per un periodo, per farmi dormire dovevano mettersi in macchina fino al Luneur e tornare, ogni santa notte (e chiudere piano lo sportello una volta scesi, altrimenti Bis)
Odio i tic con la bocca 
Pro gyros Anti kebab 
Ho il trauma degli occhi (sono viscidi e molli) 
Mi piace la parola "Ciurma"
Intingo carote nell'aceto balsamico, come snack 
Vorrei cancellarmi da Facebook, ma credo mi servi da psicanalisi
Nel momento in cui salgo in autobus assumo uno sguardo Bellico
Mi piace anche la parola "Pigmalione"
Quand'ero piccola intrappolavo gli insetti nelle scatoline del formaggino (e a volte una vocina mi dice di rifarlo) 
Sostengo che i dolci decelerino il processo di demenza senile 
Ho rotto la TV da mesi, ma il decoder e' ancora acceso (non ci sono le batterie nel telecomando e comunque non ho tempo) 
Sveglia alle 5, alle 6, alle 7: fa lo stesso, avrò sempre quei 20 minuti di ritardo 
Scrivo cose random tipo questa, nelle note dell'iPhone, anche mentre cammino
Per un pò ho avuto la forte convinzione di essere un alieno 
Lo shopping o è devastante o non mi soddisfa
Mi dimentico i compleanni (proprio a prescindere. Chiedo ogni anno a mia madre quand'è nato mio padre)
I crostini da insalata non vanno nell'insalata (perché hanno più dignità) 
Lascio i libri a metà (ho una mia filosofia)
Credo che non esista frase più allegra di "facciamo merenda"
Ho sempre cercato di infilare il gancio che tiene unito un carrello all'altro nella fessura per le monete (fallendo) 
Da "Lie to me" sono fissata con la gestualità del corpo
Soventemente conio nuovi termini ("autobustiere")
La tuta è strettamente correlata alla riga in mezzo perchè fa Grounge 
Detesto la panna (e questo è un problema in una relazione) 
Dormo (ma fondamentalmente No) con una media di 4ore a notte 
Volevo tatuarmi "Paolo Conte" poi non so, sarò rinsavita.. e mi sono tatuata "Andy Warhol"
Non credo nell'ipnosi (ma ho paura)
Di rado metto il soggetto nei discorsi
Preferisco "mi dispiace" a "le mie Condoglianze"
Odio BitStrips e le sue scenette a fumetto
Quando dipingo ho l'Horror Vacui degli spazietti bianchi
Piangevo durante i documentari sugli animali ed erano costretti a cambiar canale (soprattutto se le protagoniste erano Foche)
Mi viene l'orticaria Bukowskijana coi vezzeggiativi/diminutivi da ritardati in coppia 
Sono un essere vivente solo dopo colazione 
Sicuro le mie Barbie si animavano la notte 
Ogni volta che mi alzo da un locale o mi allontano da un luogo devo voltarmi anche 2 volte, per il terrore di dimenticare qualcosa
Vedo 'faccine' ovunque (alcuni portoni ad esempio, sono parecchio espressivi) 
La naftalina mi sballa 
Se mi reincarnassi nella Pausini farei solo piadine
Associo le persone ai colori 

giovedì 5 dicembre 2013

Preesly

Due vite comunemente extra-ordinarie.

All’uscita della metro, il tempo si ferma. Passano uno accanto all’altra sfiorandosi ed
in quell’istante vengono presi, rapiti, catapultati in una scena da entrambi già vissuta.

Lei lo stimava, lo guardava con gli occhi colmi di rispetto e intelligenza.

Lui la considerava  un qualche dono divino, schiavo di quegli occhi che erano mare agitato.

Stesi in un letto sfatto di lenzuola bianche.

A  quest’immagine improvvisamente si mescolano gli altri 4 sensi , grazie ai quali riaffiorano alla mente i ricordi di una storia inesistente che quindi non può aver memoria.

-                     -           L’odore di lavanda
-                     -           La pelle liscia
            -           Il Jazz nell'aria, mentre fuori nevica
-           Il pane fresco

Fine.
Blackout.  Vengono divisi, travolti, trascinati distanti da 24ore ed abiti scuri, come pesci nella forte corrente. Opposti e spaesati.

Lei lo cerca nella folla ma lo perde di vista. 
Lui si volta più volte incredulo di averlo fatto realmente.

Il caos si placa e la gente rientra in stazione con fare frenetico. (come piccioni attaccati feroci ad un pezzo di pane e costretti a volar via, intimoriti da un colpo di scarpone sull'asfalto)

Si voltano l’ultima volta.. Fortunatamente. Finalmente. 
Lui prende coraggio e avanza svelto verso di lei, statuaria con gli occhi più aperti.
-          “Permetti una sola domanda veloce?”
-          (Sorride, annuendo)
-          “L’hai visto? L’hai sentito?”
-          “Sono due. Si.”

Da quel momento in avanti le loro vite si intrecciano e nasce l’armonia.
Si scontrano, si detestano, si abbracciano.
A quel dèjà-vu che li fece unire ne susseguirono altri ed altri ed altri.
Afferrare le chiavi al volo, una scossa;
toccare la maniglia che apriva la porta, un’altra scossa;
l’odore di tulipani; un’altra intensa scossa.

Quando accadeva scettici riprendevano le attività che stavano svolgendo senza fare una piega, 
entrando ormai in un meccanismo d’abitudine.
Inevitabilmente arrivò il giorno in cui si confessarono l’uno all’altra.
Dopo questi avvenimenti capirono che qualcosa non tornava, sempre più curiosi di sapere, terrorizzati, si accorsero che inspiegabilmente ogni persona che cercava di prestare loro un qualsiasi tipo di aiuto, spariva. Senza lasciar traccia.

La  frustrazione di non poter  “conoscere” stava creando in loro gravi malesseri psico-fisici.

Incubi, disturbi, tensioni.

Tutto ciò assomigliava alla Tortura cinese, quella della goccia che pian piano ti apre il cranio, o alla frattura causata da crepe nel legno.

Studio d’ingegneria: una berlina rossa parcheggiata davanti agli scalini che portavano in strada, sembrava attenderlo.
Boutique: stessa macchina, stessa sensazione.

“Davvero non sapete chi sono? Davvero non mi riconoscete? Beh comunque questo è il posto più sicuro che ho trovato. Su panchine, nella notte, in qualche locale o in un Motel sarebbe stato azzardato. Fidatevi.”

La donna di colore, che aveva l’aria da provinante Gospel, consegnò loro un mazzo di chiavi assieme ad un biglietto legato ad esse da un nastrino verde. 
Immediatamente li fece scendere dall’auto e sfrecciò via.

“ Credo ci fosse scritto Preesly’s affianco alla targa.”

Ogni indizio era vitale. E da qualche parte forse stava entrando luce.

Aprirono il foglio piegato in quattro:  < 5° Strada n. 22 >.

Tipica scalinata che porta ad un’entrata in legno, ad arco. Infilano la chiave nella serratura.

BOOM.

-          Le loro foto:  quella volta al mare, la torta in faccia, la festa dei nipoti, il matrimonio della sorella di lui, il primo piano in bianco e nero di lei, lui 11enne alla prima comunione..
-          I ritratti di lei.
-          Lo stereo ed i cd. Uno con la dedica.
-          Una rosa finta impolverata, sul camino.

Un taccuino aperto racconta loro la verità, svelando l’arcano ma con una freddezza tagliente e soprattutto ingiusta.
< Nessuno la conosceva a parte me. Vi eravate trasferiti qui da poco insieme, felici. Grazie a voi ho capito cos’era quella cosa che fa girare il mondo. Poi quella sera siete stati testimoni dell’omicidio. Un’ auto poco dopo vi ha fatto perdere il controllo, siete usciti fuori strada, schiantandovi contro un muro di cemento.
Non dovevate vedere, eravate nel luogo sbagliato, al momento sbagliato. Io ho ricostruito tutto. Mi sono detta più volte: “E adesso che cazzo faccio? Questi mi ammazzano!” Avevate entrambi perso la memoria, totalmente. La vostra degenza  avvenne in due ospedali diversi, lontani rispettivamente Km.
Minacciarono gli amici, le famiglie. Adesso si evitano, costretti a custodire un segreto più grande di loro, grande quanto il dolore di non vedervi più sorridere. Non potete stare insieme, cazzo ragazzi, non potete. Se vi scoprono… Vi hanno graziato per questa storia dell’amnesia. Ma voi state complicando tutto..vi ostinate! Io però dovevo dirvelo, perché oltre a tutto ancora non mi spiego come abbiate fatto a ritrovarvi. Siete la mia speranza in qualcosa di buono..
PS: Vi meritate.
Nina Preesly. >


TO BE CONTINUED.. 

martedì 3 dicembre 2013

Amore occulto

Oh ma voi l'avete visto,
dov'è che s'è nascosto?
Sotto qualche velo nero,
In qualche cimitero?
Oppure solo fulcro di un pensiero?
Intendo quello serio, quello vero
Ve lo chiedo, perché a me resta mistero
Eppure mi hanno detto che esisteva
E che semmai si presentava
non c'era Nume che teneva
Avete capito no?
l'avete trovato?
dov'è che s'è cacciato?
Ha smarrito il mio sentiero,
un qualche errante messaggero
Oppure è solo, dentro un cuore prigioniero
Intendo quello intenso, quello puro
Me lo chiedo, perché ancora resta oscuro
Eppure mi hanno detto che da qualche parte c'era
Che nelle ossa lo sentivi e non era certo una chimera
Avendo un'animo turbato
a me è sempre piaciuto
Infatti ci ho provato,
Più volte l'ho cercato
Ma ahimè non l'ho trovato
E quando accanto a me s'era seduto
Che forse per un attimo l'ho conosciuto
Io poi non l'ho voluto
Allora adesso non so, sarà cresciuto
Amore che tanto dice anche da muto
Dico io, se vuoi venire sarai Benvenuto.

lunedì 2 dicembre 2013

#Natale

Le luci nel viale

riecheggiano al Natale

Un’atmosfera speciale

invade il Mercato rionale

L’odore d'agrumi m'inebria e m'assale

Mi sfiora da sempre quel tepore glaciale

Come il tempo che scorre nel bene e nel male

Autori ed attori di un atto teatrale

Sipario che scende, sipario che sale

Innanzi a noi Scenario invernale

di tutto quel che vale

del buono, del rosso e del Bianco Natale.

Naufragio

Approdai stremato sulle dorate sabbie
Mi guardai incredulo le mani
Mi toccai la faccia e respirai

Pensai "mai più gabbie"
Poi udìi versi strani
E mi voltai

Un popolo stupito mi accolse
Insegnai loro la mia lingua raccontando ogni giorno la mia storia
Mi insegnarono a pescare e poi a cacciare

Quella paura dal mio volto si tolse
Quasi di me non avessi più memoria
Scoprìi li cosa volesse dire Amare senza pretendere di avere

Un vortice di vento spaventò più noi che gli animali
Un aereo venne per salvarmi
Verso di me figure nere definite da un tramonto che nemmeno Van Gogh vedette mai

I miei amici porsero loro legno e frutta che significavano Regali
Se pur l'intento di quest'uomini vestiti fu aiutarmi
La mia vita ormai era quella perciò li salutai.